COSA SONO I FEROMONI?
Il termine “feromone” è stato coniato per la prima volta da Karlson e Luscher
nel 1959 ad indicare una sostanza attiva, simile per alcuni aspetti agli
ormoni, ma che non può essere inclusa in questi. Ad esempio, gli
attrattivi sessuali delle farfalle sono, come gli ormoni, prodotti e secreti
da ghiandole speciali: quantità minime causano una reazione specifica
nell’organo recettore (l’antenna del maschio), che alla fine porta a uno
stato di prontezza copulativa. A differenza degli ormoni, tuttavia, la
sostanza non viene secreta nel sangue ma al di fuori del corpo. I feromoni
sono poi stati studiati anche nei mammiferi e in diverse specie animali,
compresi i cavalli.
Si tratta di sostanze naturali volatili, che vengono rilasciate
nell’ambiente attraverso secrezioni corporee e percepiti dai membri della
stessa specie, nei quali innescano una risposta comportamentale e
ormonale, o modulano lo sviluppo e gli stati endocrini (Piccinini et
al, 2018).
A differenza di altri segnali di comunicazione (es. odori), i feromoni non
comportano alcun fenomeno di apprendimento, il loro riconoscimento è
innato.
Estremamente attivi, agiscono in quantità infinitesimali, quindi possono
essere rilevati, o addirittura trasportati, a diversi chilometri di
distanza.
COME VENGONO PERCEPITI I FEROMONI?
Attraverso l’organo vomeronasale. Questo organo è un organo
chemiocettore, che si colloca tra l’osso vomere e la cavità nasale, la sua
funzione principale è quella di captare i feromoni, ed è molto sviluppato
nei cavalli. L’organo vomeronasale, o organo di Jacobson, è costituito da
due cavità ricche di terminazioni nervose che comunicano in modo diretto
col sistema limbico. Un esempio di utilizzo dell’organo vomeronasale
è la captazione dei feromoni liberati dalla femmina in estro: il cavallo
assume il tipico atteggiamento con il labbro arricciato, il flehmen,
che gli permette di convogliare i feromoni presenti nell’aria all’interno
dell’organo vomeronasale.
Diversi studi scientifici dimostrano l’efficacia del feromone nei cavalli in
diverse condizioni di stress o ansia, nonostante siano descritti singoli
soggetti che si dimostrano resistenti o non sensibili al feromone naturale e
quindi a quello sintetico.
QUALI SONO I TIPI DI FEROMONI?
Possiamo distinguere diversi tipi di feromoni che consentono diversi tipi di
comunicazione:
Feromoni lenitivi o appaganti
Feromoni sessuali
Feromoni di marcatura territoriale
Feromoni di attenzione
I “feromoni appaganti” sono prodotti e rilasciati dalle ghiandole mammarie
dei mammiferi e rilevate a livello di organo vomeronasale.
COSA È LA SEMIOCHIMICA?
La semiochimica riunisce tutti i segnali chimici naturali emessi dagli esseri
viventi che consentono loro di comunicare.
Esistono due tipi principali di segnali:
I “feromoni”, messaggi all’interno della stessa specie (esempio:
cavalla — puledro);
i messaggi “allelochimici” tra specie diverse (esempio: pidocchi
rossi — polli).